Perchè un corso di guida sicura?

La guida della moto spesso può rappresentare un problema. Certo, la passione può essere tanta, ma non è affatto raro che motociclisti esperti (e non) si trovino in difficoltà se non proprio in situazioni pericolose.

La voglia di dimostrare che si sa guidare la moto (specie se con l’immancabile gruppo di amici), può portare il motociclista ad affrontare le strade, soprattutto di montagna, ricche di curve e tornanti, ad andature veloci, sopra il proprio limite, per sostenere le quali il conducente può non avere l’esperienza, né la tecnica per farlo. E’ davvero brutto essere considerati dal gruppo lo sfigato che arriva sempre dietro, vero?

Purtroppo anche il mondo del motociclismo amatoriale quasi impone di andare forte su strada per dimostrare agli altri che si è bravi, che si va più degli altri, che si è “numeri 1”. Frasi del tipo “Se sei incerto, tieni aperto” sono un insulto al buon senso e, allo stesso tempo, un inno alla stupidità. Ma… fanno tanto figo… riempiono la bocca… servono a darsi un tono…

La rete internet, inoltre, mette a disposizione di tutti dei blog, innumerevoli forum, articoli e filmati di ogni genere in cui vengono elargiti a piene mani (e gratuitamente) ogni sorta di consiglio, “dritta” o soluzione magica di tutti i problemi per guidare da vero campione la propria moto. A questo proposito c’è chi sostiene che il “gratis” equivale a “senza valore”… Internet è un’enorme risorsa di informazioni, ma bisogna saperla gestire: può andare benissimo per moltissime cose, dai dati inconfutabili alle ricette di cucina, ma per capire come guidare una moto… anche no.

Per non parlare del “consiglio dell’amico esperto” che anch’esso, probabilmente più per un suo bisogno narcisistico che per il suo buon animo e la voglia di far del bene all’umanità, in cima ad un passo di montagna al quale è arrivato un quarto d’ora prima di voi, vi “spiegherà” che dovete “schiacciare sulla pedana” senza darvi nessun’altra informazione aggiuntiva… ma vi darà una pacca sulla spalla e si sentirà gratificato. Ma che bravo. Molte grazie, eh! Spesso questi personaggi sono gli stessi che elargiscono pareri e consigli anche su internet.

Altro capitolo riguarda i “vecchi e navigati motociclisti” che hanno al loro attivo miliardi di chilometri percorsi e un’esperienza oceanica: i globetrotter. Ma su che basi si è sviluppata la loro guida? Su nessuna base, infatti sono autodidatti che si sono creati la loro esperienza semplicemente percorrendo strada (e uscendone incolumi). Pur contando molto anche l’esperienza, però, la guida dei motociclisti esperti è fondata sull’istinto e, purtroppo, la notizia è che la guida sicura non ha praticamente nulla di istintivo. Soprattutto nelle situazioni di pericolo o potenziale pericolo le reazioni devono essere assolutamente ragionate, controllate e consapevoli, non istintive. Molte volte la caduta dipende più da una reazione istintiva sovradimensionata che dall’effettivo pericolo. Naturalmente l’obiettivo dei corsi di guida scura su strada è quello di prevenire tutto il possibile ed evitare di trovarsi in situazioni “scomode”.

E poi ci sono i neofiti, che, pieni di buone intenzioni ed entusiasmo per la moto, hanno il coraggio, con molta onestà intellettuale, di dichiarare al mondo di essere pieni di dubbi, di non saper affrontare le curve, di aver paura che la moto non tenga, di non sapere il limite di piega delle gomme e decine di altre incertezze. Questi stessi dubbi naturalmente li può avere anche un motociclista con esperienza decennale, sia ben chiaro.

Il problema di fondo è che, come tutte le cose, la guida della moto va insegnata. Se si vuole andare sott’acqua a fare le immersioni con le bombole, si deve fare un corso per imparare l’uso dell’attrezzatura e le misure di sicurezza da utilizzare. Se si vuole guidare l’aereo, sicuramente si deve imparare a farlo con una formazione lunga e impegnativa. Se si vuole andare a cavallo, è poco raccomandabile comprarsi un cavallo e mettersi a galoppare senza nessuna cognizione di causa. Ed è così per tutto, compresa la moto; solo che la moto, nonostante la sua pericolosità intrinseca e a differenza degli altri esempi, la si compra, si sale e si va… Purtroppo la scuola guida dà solo la patente, ma non certo le nozioni di base per poter guidare il mezzo in sicurezza. Il motociclista viene lasciato in balìa della strada e a maturare le proprie esperienze su un mezzo oggettivamente pericoloso come lo è la moto senza alcuna preparazione specifica. E mentre si va e si percorrono le strade, si matura l’esperienza… e si mette a rischio la propria vita e quella degli altri.

Il risultato di questa situazione, comune a tutti i motociclisti, è che la guida che si sviluppa non si fonda su nessuna conoscenza della fisica della moto, delle dinamiche che intervengono affrontando le curve, delle tecniche che permettono di guidare in sicurezza e senza fare fatica.  Il risultato è una guida da autodidatti che si basa sull’istinto e sull’esperienza che, chilometro dopo chilometro, si accumula. E non ha nulla a che vedere con una guida consapevole e sicura.

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